E’ partito il progetto con il sostegno della Fondazione Panciera, a consolidamento dell’attività di sartoria artigianale di Cooperativa Insieme.
Il mercato dell’abbigliamento è strutturato in un sistema lineare in cui solo una parte marginale di ciò che viene prodotto viene, post-consumo, riutilizzato e/o riciclato.
Il ciclo di vita del 73% degli indumenti usati globali si chiude con lo smaltimento in discarica o in inceneritore, solo l’1% viene riutilizzato.
Uno studio dell’Agenzia Ambientale Europea sugli impatti ambientali delle filiere produttive riporta che quella tessile è tra le più inquinanti.
Inoltre, sono rilevanti le ingerenze illecite delle eco-mafie in questo settore. Per questi motivi, le politiche europee stanno incentivando gli enti pubblici e privati a migliorare il ciclo produttivo e di vita degli indumenti e a diminuirne gli scarti.
Qui interviene Cooperativa Sociale Insieme, impresa innovativa che da più di 40 anni nella provincia di Vicenza si occupa di riuso e riciclo del tessile: raccoglie, seleziona, lavora e vende abbigliamento usato e materie prime seconde per ridurre i rifiuti e migliorare la qualità della vita del territorio, creando così un mercato alternativo, etico e tracciabile di prodotti altrimenti destinati alla discarica o al commercio illecito.
Dal 2021 è in atto il tentativo di strutturare un’attività di “upcycling” che, grazie ad un piccolo laboratorio di sartoria, ha iniziato a ricercare e sviluppare nuove e uniche creazioni partendo dagli scarti tessili. Dal 2022 si vuole che questo progetto, intitolato “NEW IS OVER” (NIO) riprendendo il nome della famosa campagna contro la guerra “WAR IS OVER” promossa da John Lennon e Yoko Ono, si trasformi da piccolo laboratorio ad un manifesto di critica al modello economico della “Fast Fashion” in rete con altri enti e movimenti (i.e. Fashion Revolution).
NIO intende far evolvere il sistema economico e produttivo tessile da lineare a circolare, intervenire sulla cultura dello spreco di massa e ridurre l’isolamento sociale acuito dalla pandemia impegnando soggetti svantaggiati in percorsi di reinserimento lavorativo.
Gli obiettivi del progetto sono quindi principalmente tre: ridurre i rifiuti, sensibilizzare consumatori, giovani generazioni e imprese sui temi dei cosiddetti “reuse, recycling, upcycling”, creare percorsi socio-educativi per persone svantaggiate.
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